Spermiogramma: cosa è, come funziona e quando preoccuparsi

Spermiogramma – cosa è, come funziona e quando preoccuparsi

A chi chiede cosa sia lo spermiogramma o esame del liquido seminale possiamo rispondere che si tratta di un’indagine diagnostica fatta per analizzare la fertilità maschile. Vediamo, allora, in questo post come funziona lo spermiogramma o l’analisi dello sperma e quali sono i valori normali nell’uomo.

SPERMIOGRAMMA: COS’È E COME SI FA

Come detto, lo spermiogramma è una delle prime analisi a cui si sottopone l’uomo quando si tratta di verificare la fertilità della coppia e, se eseguito in modo corretto, permette di ottenere informazioni utili sulla salute del liquido seminale e sul percorso terapeutico a cui sottoporre eventualmente la coppia.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) afferma che per analizzare correttamente lo sperma si debba eseguire l’esame dopo un periodo di astinenza dall’attività sessuale che va da 2 a 7 giorni. Non solo: affinché lo spermiogramma possa essere eseguito correttamente, il liquido seminale va conservato a temperatura ambiente e portato in laboratorio per l’analisi sperma entro un’ora dalla raccolta o meglio produrlo direttamente nel Centro dove verrà esaminato. Per il successo di questo esame, infine, il liquido deve essere raccolto in un contenitore sterile, privo di sostanze dannose e non deve subire drastici cambiamenti di temperatura.

Ora che hai capito a cosa serve lo spermiogramma e come raccogliere il liquido seminale, vediamo cosa analizza questo esame di fondamentale importanza per capire la fertilità dell’uomo. Ogni coppia che sta affrontando un percorso diagnostico deve prevedere la necessità per entrambi i partner di sottoporsi alle analisi necessarie a verificare l’esistenza di cause di infertilità. Lo spermiogramma rappresenta l’analisi più comune condotta sul partner di sesso maschile, ma cosa andare ad osservare?

ANALISI SPERMA: I PARAMETRI DA VALUTARE

Nel 2010, l’OMS ha pubblicato gli intervalli di riferimento per lo spermiogramma e ogni laboratorio, compreso quello del Centro Demetra, è tenuto ad effettuare l’analisi seguendo queste indicazioni per garantire non solo la standardizzazione delle procedure, ma anche la comparabilità dei risultati. Ricordiamo anche che i valori di riferimento del manuale WHO non dicono se la persona sia fertile o meno, ma confermano la presenza di problemi che possono interferire con la riproduzione.

parametri macroscopici per la valutazione e l’analisi sperma sono i seguenti: colore, aspetto, volume, PH, grado di liquefazione e viscosità. Analizziamoli ora nel dettaglio.

VOLUME DEL LIQUIDO SEMINALE

Il volume è il risultato dell’unione del secreto delle ghiandole dell’apparato genitale maschile e un livello normale è tra gli 1,5 e i 5 ml. Un basso volume (ipoposiaè può essere sintomo di parziale ostruzione dei dotti deferenti e scarsa risposta simpatica.

Se, al contrario, il volume è maggiore (iperposia), ci potremmo trovare troviamo di fronte a patologie infiammatorie.

PH DEL LIQUIDO SEMINALE

Generalmente il liquido seminale è basico e il suo pH oscilla tra il 7,5 e l’8. Una variazione del pH verso i valori più bassi, può indicare la mancanza del secreto prostatico; vicevera, se il pH è alto, è maggiormente correlato con patologia infiammatoria.

ASPETTO DEL LIQUIDO SEMINALE

Il colore dello sperma è trasparente o lattescente, è grigiastro. Un liquido troppo trasparente indica la presenza di uno scarso numero di spermatozoi. Un colorito giallastro o rosso indica invece un’alta concentrazione di leucociti o più probabilmente la presenza di sangue. In questo caso vi è un’infiammazione delle vie seminali.

FLUIDIFICAZIONE

Dopo l’eiaculazione lo sperma coagula per aderire al fondo della vagina giusto il tempo necessario a consentire il passaggio degli spermatozoi nel muco cervicale. Infine, dopo 5-25 minuti intervengono gli enzimi prostatici e il liquido si liquefa, portando all’assenza di coaguli. Tuttavia, uno sperma anche inizialmente privo di coaguli indica un’ostruzione del dotto eiaculatorio o altri problemi. Eccessivi coaguli indicano, invece, la presenza di uno stato infiammatorio.

VISCOSITÀ

La viscosità del campione per lo spermiogramma è considerata normale se le gocce cadono una ad una, in caso contrario un’aumentata viscosità è indice di infiammazione ed alterazione della secrezione delle ghiandole accessorie.

SPERMIOGRAMMA: L’ANALISI MICROSCOPICA

Dopo aver analizzato i parametri macroscopici, lo spermiogramma prosegue con l’analisi microscopica, che ha l’obiettivo di valutare la concentrazione, la morfologia e la motilità degli spermatozoi presenti nel liquido seminale. Analizziamo anche in questo caso le varie caratteristiche.

CONCENTRAZIONE DEGLI SPERMATOZOI

Una concentrazione normale è superiore a 20 milioni di spermatozoi per ml, con un limite di riferimento inferiore dettato dall’OMS pari a 15 milioni per ml o 39 milioni per eiaculato.

Si parla, quindi di oligospermia se ci sono meno di 15 milioni di spermatozoi e oligospermia grave se il numero scende sotto i 5 milioni/ml.

Infine, in caso di totale assenza di spermatozoi si verifica una situazione di azoospermia.

MOBILITÀ DEGLI SPERMATOZOI

La motilità è la caratteristica che permette allo spermatozoo di risalire le vie genitali femminili per dare inizio alla fecondazione. In particolare, lo spermiogramma analizza il numero di spermatozoi dotati di movimento flagellare su un campione di non meno di 200 spermatozoi. Viene, quindi, definita normale una percentuale di spermatozoi superiore al 32% con motilità progressiva, in caso contrario si parla di astenozoospermia.

MORFOLOGIA DEGLI SPERMATOZOI

Ogni spermatozoo si compone di testa, collo e coda osservabili al microscopio e anche in questo caso per lo spermiogramma di analizzano almeno 200 spermatozoi. Uno spermatozoo di dimensioni e morfologia normali ha una testa ovale e liscia di 3-5 μm di lunghezza e 2-3 μm di larghezza.

Si parla in questo caso di teratozoospermia quando si riscontra una morfologia normale inferiore al 4%.

PRESENZA DI INFEZIONI

Lo spermiogramma permette anche di verificare la presenza di eventuali infezioni o infiammazioni del tratto genitale, indicate da un aumentato numero di globuli bianchi.

SPERMIOGRAMMA E ALTRI TEST SUGLI SPERMATOZOI

Un elemento ulteriore che viene analizzato con lo spermiogramma è la vitalità degli spermatozoi, per distinguere quelli morti da quelli che, seppur vivi, sono immobili.  Non solo: in laboratorio si può analizzare anche la presenza di anticorpi anti-spermatozoi, per cui il sistema immunitario attacca gli spermatozoi presenti nel liquido seminale. Questi anticorpi si creano a seguito di infezioni, vasectomia o trauma testicolare ed impediscono agli spermatozoi di attaccarsi alla zona che avvolge la membrana degli ovociti.

In questo caso, per verificare la loro presenza, viene eseguito durante lo spermiogramma un test aggiuntivo, l’Immunobead test.

SPERMIOGRAMMA ALTERATO E VALORI NORMALI: QUANDO PREOCCUPARSI

Nel caso lo spermiogramma rilevi dei parametri alterati è bene ripeterlo dopo 1 mese. In questo modo si può capire se le alterazioni sono transitorie (influenza, febbre alta) o se sono causate da patologie in atto o pregresse.

QUALI SONO, IN CONCLUSIONE, I VALORI DI UNO SPERMIOGRAMMA NORMALE?

Vediamoli nel dettaglio:

  • Volume eiaculato ≥ 1.5 mL
  • Numero totale di spermatozoi ≥ 39 milioni
  • Concentrazione spermatozoi ≥ 15 milioni/mL
  • Motilità progressiva ≥ 32%
  • Motilità totale ≥ 40%
  • Morfologia ≥ 4%
  • Leucociti < 1 milione/ML
  • Vitalità ≥ 58%
  • PH ≥ 7.2

Si tratta dei valori standard indicati dal World Health Organization 2010 e sulla base dei quali si valuta lo spermiogramma, anche se solo la consulenza di uno specialista come quelli di Centro Demetra permette di interpretare correttamente le informazioni dello spermiogramma.

Se vuoi maggiori informazioni sullo spermiogramma o prenotare l’esame presso Centro Demetra, puoi contattarci qui e ti aiuteremo a scoprire eventuali cause di infertilità maschile.


Articolo scritto da Dott. Giovanni Beretta
Medico chirurgo, laureato presso l’Università di Milano nel 1977, è specialista in Urologia, Andrologia e Patologia della Riproduzione Umana. Ha lavorato per oltre 15 anni come responsabile dell’Unità di Andrologia dell’Ospedale di Magenta – Milano con particolari interessi sulle problematiche sessuali e riproduttive nelle persone affetta da lesioni traumatiche a livello del midollo spinale. Attualmente dirige le Unità di Andrologia del Centro Medico Cerva a Milano e del Centro Demetra di Firenze, fra le prime strutture private in Italia ad occuparsi delle problematiche sessuali e riproduttive maschili.

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