foto di birra per simboleggiare che l'alcol non è indicato per papà

Poco alcol per chi vuole diventare papà

Alimentazione sana, attività fisica e soprattutto niente fumo e alcol. Sono le regole base che le future madri dovrebbero seguire prima di programmare una gravidanza. Ora però da uno studio italiano arrivano anche una buona regola per gli uomini che hanno in programma il concepimento di un figlio: limitare al massimo il consumo di alcol. Le abitudini alcoliche dei futuri padri, infatti, possono incidere sull’esito della gravidanza e sulla salute del feto e del bambino.

La notizia arriva dall’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr), che in collaborazione con il Centro di riferimento alcologico della Regione Lazio ha condotto un esperimento per capire come alcune mutazioni nel Dna paterno possano influenzare negativamente lo sviluppo del sistema nervoso centrale dei bambini.

I ricercatori hanno somministrato ad alcuni topolini di sesso maschile l’equivalente di alcol corrispondente a un consumo cronico pluriennale nell’uomo adulto. I topi sono stati poi fatti accoppiare con femmine che non avevano assunto alcol. “L’esposizione paterna prenatale ad alcol è in grado di influenzare lo sviluppo dei piccoli, e in particolare il corretto funzionamento delle cellule del sistema nervoso centrale”, spiega Marco Fiore, ricercatore dell’Ibcn-Cnr e coordinatore dello studio insieme a Roberto Coccurello. “In particolare, l’alcol inciderebbe sul fattore Ngf (il Nerve Growth Factor che è valso il premio Nobel a Rita Levi Montalcini), elemento chiave per la sopravvivenza e la funzionalità di diverse popolazioni cellulari neuronali e non neuronali, e sul Bdnf – Brain derived neurotrophic factor – che previene la degenerazione delle cellule cerebrali. Questi due fattori assieme costituiscono degli indicatori chiave del danno indotto dall’intossicazione da alcol”.

I risultati, pubblicati su Addiction Biology, hanno dimostrato come l’esposizione paterna all’alcol sia in grado di indurre nei figli una più alta sensibilità agli effetti gratificanti di questa sostanza, che in età adulta potrebbe determinare un maggior rischio di abuso . “Anche per questo aspetto è possibile osservare una trasmissione transgenerazionale del consumo di alcol attraverso meccanismi epigenetici che indagheremo nelle prossime ricerche. In ogni caso, il consiglio per gli uomini è di limitare al massimo il consumo di alcol in previsione di una gravidanza”, conclude Coccurello.


Articolo scritto da Staff Centro Demetra

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