L’inseminazione intrauterina è una delle tecniche di Riproduzione Assistita di primo livello che rientra tra le opzioni terapeutiche meno invasive. Il seme viene depositato all’interno dell’apparato genitale femminile con lo scopo di facilitare l’incontro tra gli ovociti e spermatozoi. Può essere consigliata nei casi di infertilità inspiegata, alterazioni moderate del liquido seminale, eiaculazione retrogada o vaginismo.
Durante la prima visita, i nostri specialisti in fertilità eseguiranno una valutazione della storia clinica coppia. Viene realizzata una visita ginecologica completa e uno studio del seme maschile, se necessario. Inoltre, verranno prescritti una serie di esami di laboratorio e strumentali per completare l’iter diagnostico.
In questa fase può essere consigliato alla donna di assumere farmaci per stimolare le ovaie a produrre più di un follicolo e portare a maturazione gli ovociti in modo da aumentare le possibilità di fecondazione.
Il partner maschile, in coincidenza con l’ovulazione, dovrà effettuare una raccolta del liquido seminale che verrà processato in laboratorio per selezionare e concentrare gli spermatozoi mobili in un volume sufficiente e impiegato per effettuare l’inseminazione intrauterina. Il liquido seminale viene quindi deposto nell’utero della donna attraverso la cervice tramite un catetere molto sottile. In questo modo, gli spermatozoi hanno un percorso facilitato verso l'ovocita per la fecondazione.
Dopo 15 giorni dall’inseminazione, verrà effettuato il test di gravidanza. Se il risultato è positivo dopo 20 giorni si seguirà una ecografia di controllo per osservare la presenza della camera gestazionale. Una volta osservata si potrà continuare nei mesi a seguire, il monitoraggio della gravidanza.
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Durante la prima visita, i nostri specialisti in fertilità eseguiranno una valutazione della storia clinica coppia. Viene realizzata una visita ginecologica completa e uno studio del seme maschile, se necessario. Inoltre, verranno prescritti una serie di esami di laboratorio e strumentali per completare l’iter diagnostico.
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In questa fase può essere consigliato alla donna di assumere farmaci per stimolare le ovaie a produrre più di un follicolo e portare a maturazione gli ovociti in modo da aumentare le possibilità di fecondazione.
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Il partner maschile, in coincidenza con l’ovulazione, dovrà effettuare una raccolta del liquido seminale che verrà processato in laboratorio per selezionare e concentrare gli spermatozoi mobili in un volume sufficiente e impiegato per effettuare l’inseminazione intrauterina. Il liquido seminale viene quindi deposto nell’utero della donna attraverso la cervice tramite un catetere molto sottile. In questo modo, gli spermatozoi hanno un percorso facilitato verso l'ovocita per la fecondazione.
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Dopo 15 giorni dall’inseminazione, verrà effettuato il test di gravidanza. Se il risultato è positivo dopo 20 giorni si seguirà una ecografia di controllo per osservare la presenza della camera gestazionale. Una volta osservata si potrà continuare nei mesi a seguire, il monitoraggio della gravidanza.
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