La celiachia non aumenta il rischio di infertilità

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Le donne che soffrono di celiachia, la malattia autoimmune dell’intestino che in Italia colpisce un individuo su 100, non presentano problemi di infertilità in misura maggiore rispetto alla popolazione generale. La ricerca, condotta dall’Università di Nottingham nel Regno Unito, e pubblicata su Gastroenterology, sfata un luogo comune, secondo cui l’allergia al glutine contenuto negli alimenti aumenterebbe il rischio di infertilità nelle donne celiache. “Le pazienti colpite da questa malattia possono dunque stare tranquille – ha dichiarato Nafeesa Dhalwani, del Dipartimento di Epidemiologia e Sanità pubblica dell’ateneo britannico, a capo del gruppo di ricerca – i nostri risultati indicano che la celiachia non aumenta l’infertilità”.

Gli studiosi hanno analizzato i dati relativi a quasi due milioni di donne inglesi in età riproduttiva, lungo un arco di tempo pari a 20 anni, per confrontare il numero di segnalazioni relative a problemi di fertilità tra celiache e non celiache.  E sebbene le segnalazioni fossero sensibilmente più alte (+ 41 per cento) nelle donne la cui celiachia era stata diagnosticata tra i 25 e i 29 anni, rispetto alle donne sane di pari età, questo non sarebbe significativo, assicura Dhalwani, di una correlazione biologica tra la malattia autoimmune e le difficoltà procreative nella donna. “Se seguissimo per un anno donne celiache e non celiache in questa fascia di età, scopriremmo che i problemi di infertilità colpiscono l’1 per cento delle non celiache, e l’1,5 per cento delle celiache”. Il maggior numero di segnalazioni nelle donne con celiachia potrebbe invece essere legato alla consultazione precoce con lo specialista della riproduzione quando le pazienti sperimentano un ritardo nel concepimento. Tuttavia, conclude lo studioso, si tratta di dati che necessitano di un’ulteriore valutazione.