foto di bambino nato con la PMA che ride

I bambini nati con la PMA sono normali?

Malformazioni, malattie cromosomiche, peso alla nascita: quali sono i possibili effetti sullo sviluppo fisico e psicologico dei figli nati grazie con la fecondazione in vitro.

Poiché le tecniche di procreazione medicalmente assistita sono relativamente nuove, si è seguito lo sviluppo dei bambini nati tramite fecondazione in vitro per poter valutare l’eventuale effetto sul loro sviluppo fisico e psicologico, con particolare attenzione, date le maggiori manipolazioni, a quelli nati dopo una ICSI.

Dati su bambini nati con la PMA

 

Malformazioni

Per quanto riguarda le malformazioni, dati recenti segnalano un aumento dell’incidenza di malformazioni, in particolare di quelle a carico dell’uretra (ipospadia), in bambini nati con ICSI.

 

Malattie cromosomiche

Per quanto concerne la possibilità di aumento dell’incidenza di patologia cromosomica, va sottolineato che molti uomini con dispermia hanno problemi di natura genetica, non evidenziabili con il solo cariotipo, ma con studi più approfonditi come la ricerca di delezioni sul cromosoma Y. Questi uomini non sarebbero stati in grado di concepire naturalmente e quindi non avrebbero trasmesso a nessuno la loro alterazione genetica. Tramite la ICSI essi riescono ad avere figli che, se maschi, potrebbero avere lo stesso problema genetico. C’è da osservare che, in base alle conoscenze attuali, le uniche manifestazioni cliniche di queste alterazioni sono rappresentate dall’infertilità.

 

Peso alla nascita

Gli studi pubblicati sino ad oggi mettono in evidenza due aspetti: il ridotto peso alla nascita e un modesto aumento di difetti congeniti. L’utilizzo di una tecnologia riproduttiva aumenta la probabilità che i bambini nascano sottopeso e questo fatto è  attribuito alla maggiore percentuale di gravidanze gemellari. L’incremento dei difetti congeniti è segnalato in particolare dai ricercatori australiani, che sostengono un aumento percentuale quasi doppio rispetto ai concepimenti naturali.

Va però sottolineato che questi dati parlano di rischi relativi, mentre alle coppie interessano i valori assoluti. E questi, per fortuna, rimangono in un ambito rassicurante: la probabilità che dall’uso di una tecnica riproduttiva nasca un bambino di peso normale è pur sempre del 94%, e del 91% che non ci siano gravi difetti congeniti.


Articolo scritto da Dott.ssa Elisabetta Chelo
Specialista in Ostetricia e Ginecologia e in Patologia della Riproduzione Umana, si occupa di endocrinologia ginecologica e di diagnosi e trattamento dell’infertilità da molti anni. Esperta di tecniche di procreazione assistita, vive tra Firenze – dove svolge la sua attività presso il Centro Demetra – e Milano. Oltre numerosi articoli e pubblicazioni scientifiche, ha pubblicato libri e manuali divulgativi destinate alle coppie alla ricerca di un figlio.

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