foto di andrologo come come riconoscere l'infertilità maschile

Infertilità maschile: come riconoscerla e che fare!

Per affrontare questa importante problematica andrologica, l’infertilità maschile,
dobbiamo sempre partire dalle classiche definizioni date dall’OMS che ci suggeriscono questa terminologia:


1)infertilità primaria quando in una coppia vi è un mancato concepimento per un periodo di due anni nonostante la regolarità dei rapporti sessuali;

2)infertilità secondaria quando questa interessa coppie che hanno già avuto un figlio e che per un periodo di due anni non riescono più ad averne un altro.

Differenza tra sterilità e infertilità maschile

Se si affronta il problema dal punto di vista maschile generalmente parliamo di:

a)sterilità quando non ci sono spermatozoi nel liquido seminale, cioè siamo in presenza di una azoospermia,

b)mentre in tutti gli altri casi di alterazione varie della qualità del liquido seminale parliamo d’infertilità.

Cause dell’Infertilità maschile

La sterilità o l’infertilità può avere diverse cause: genetiche, neuro-endocrinologighe, testicolari e malformative e può manifestarsi come un’incapacità a fertilizzare un ovocita o anche, meno frequentemente, un’impossibilità ad avere un normale rapporto sessuale.

Le principali forme d’infertilità maschile possono comunque essere riconducibili ad un problema secretorio (incapacità “fecondante” degli spermatozoi e/o alterazioni del plasma seminale) o ad un problema ostruttivo (patologie che impediscono agli spermatozoi di uscire all’esterno delle vie seminali).

L’infertilità secretoria può essere primitiva (anomalie congenite, cromosomiche o genetiche) o secondaria (problemi ormonali, infiammazioni, vascolari, ritenzione dei testicoli, alterazioni delle funzioni delle ghiandole sessuali accessorie).

Anche il fumo, l’abuso di alcool, l’esposizione ad alte temperature, le radiazioni ionizzanti, varie sostanze tossiche endogene ed esogene, l’uso di droghe (ad esempio eroina, metadone, marijuana, l’LSD, l’amfetamine), l’uso di alcuni farmaci (come alcuni neurolettici, gli antidepressivi, gli ormoni sessuali), alcune cattive abitudini nutrizionali e comportamentali sono tutte cause che possono portare ad una infertilità di tipo secretorio.

L’infertilità ostruttiva è causata invece dall’occlusione delle vie escretrici ad un qualsiasi livello: rete testis, epididimo, dotto deferente, uretra. L’ostruzione può essere congenita (ad esempio una mancanza congenita del deferente) o secondaria dovuta ad un’infiammazione (per lo più conseguente ad infezione, ad esempio da gonococco, micoplasma, chlamydia), ad un trauma (a volte iatrogeno post-chirurgico) o a problematiche neoplastiche.

Numerose ricerche psicologiche ci indicano che l’esperienza dell’infertilità in una coppia è una condizione emotiva di grande sofferenza sia per l’uomo sia per la donna.
Gli accertamenti e le terapie sono, lunghi, complessi, a volte difficili e pieni di “comandi” e difficilmente la coppia che li intraprende ne resta immune.
Molto importante è il colloquio iniziale, al quale la coppia giunge con molte incertezze, paure e ripensamenti.

Spesso l’immagine di sé che l’uomo matura è sconvolgente, caratterizzata da un flusso di emozioni negative.

Le persone si trovano a vivere sentimenti di vergogna e d’invidia verso chi ha avuto la possibilità di procreare.
Alcune indagini hanno evidenziato che nell’uomo la diagnosi d’infertilità genera di solito una diminuzione dell’autostima e questo tende spesso a confondere la sua virilità con la sua fertilità.
Una diagnosi d’infertilità o sterilità rappresenta spesso per un maschio un duro attacco alla propria immagine.
Generalmente un uomo non mette in dubbio la propria capacità di avere un figlio e la sorpresa di fronte ad un’infertilità è la prima reazione alla diagnosi.
Rifiuto, rabbia, isolamento, senso di colpa, dolore sono i sentimenti che più spesso appaiono in un uomo che ha problemi a riprodursi.

E’ necessario che l’uomo consideri la propria infertilità non come una “menomazione” e deve conservare la corretta lucidità per affrontare la causa o le cause del suo problema.


Infertilità maschile: cosa fare?


La terapia per l’uomo è mirata alla causa trovata.
Se il problema è ormonale, è in quella direzione che bisogna andare. Se il problema è un’infiammazione, allora possono essere utili antinfiammatori o antibiotici.

La terapia chirurgica per l’uomo ha un’indicazione soprattutto in presenza di una problema ostruttivo con interventi che hanno lo scopo di recuperare, quando possibile, gli spermatozoi direttamente dai testicoli utilizzando tecniche chirurgiche sempre meno invasive o, in alcuni casi, si può provare a ripristinare la pervietà delle vie seminali; si può, quando indicato, anche operare per eliminare un varicocele, problema caratterizzato dalla presenza di vene varicose che aumentano la temperatura a livello delle borse scrotali e che non permettono ai testicoli di produrre spermatozoi capaci di fertilizzare un ovocita.

Dr. Giovanni Beretta
andrologo-urologo
via Giulio Caccini, 18
50141 Firenze
Tel. 055 488709
www.andrologiamedica.org


Articolo scritto da Dott. Giovanni Beretta
Medico chirurgo, laureato presso l’Università di Milano nel 1977, è specialista in Urologia, Andrologia e Patologia della Riproduzione Umana. Ha lavorato per oltre 15 anni come responsabile dell’Unità di Andrologia dell’Ospedale di Magenta – Milano con particolari interessi sulle problematiche sessuali e riproduttive nelle persone affetta da lesioni traumatiche a livello del midollo spinale. Attualmente dirige le Unità di Andrologia del Centro Medico Cerva a Milano e del Centro Demetra di Firenze, fra le prime strutture private in Italia ad occuparsi delle problematiche sessuali e riproduttive maschili.

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