Che cosa significa congelare gli ovociti?

Torna agli articoli
Articoli
Indice dei Contenuti

Oggi le nuove tecniche permettono di crioconservare gli ovociti così da poterli utilizzare in seguito e ottenere una gravidanza anni dopo il congelamento.

E’ un dato di fatto: l’età biologica in cui la natura rende la donna più fertile non è più l’età socialmente più idonea. Infatti l’età  di maggiore fertilità per la donna è tra i 18 e i 25 anni, un età in cui le ragazze di oggi completano gli studi oppure faticosamente cercano di farsi strada nel mondo del lavoro.  La ricerca del primo figlio si sposta quindi sempre più avanti, in un età in cui la fertilità femminile è diminuita e per alcune donne, esaurita.

E’ nata quindi un esigenza nuova: non ci sono ancora cifre ufficiali, ma negli Stati Uniti e in Inghilterra sta crescendo la richiesta di congelamento ovocitario, per riservarsi una possibilità riproduttiva nel futuro e sono decine di migliaia le donne che nel 2011 hanno congelato i propri ovociti negli Stati Uniti.

Da decenni gli uomini che per vari motivi rischiano di perdere la propria fertilità possono conservare in azoto liquido (crioconservazione)  i propri  spermatozoi  per utilizzarli nel futuro. Anche gli embrioni ( che sono ovociti fertilizzati) possono essere crioconservato con successo per essere utilizzati successivamente.

Per i gameti femminili, gli ovociti, la crioconservazione è arrivata più tardi; gli ovociti sono cellule grandi, ricche di liquidi, e questo favoriva la formazione di cristalli e la rottura delle membrane dell’ovocita.

Nuovi processi di congelamento permettono oggi di crioconservare gli ovociti con buone possibilità di sopravvivenza degli stessi  che possono quindi essere utilizzati per ottenere una gravidanza anni dopo il loro congelamento.

Ma chi può ricorrere al congelamento degli ovociti?


Coppie con remore morali al congelamento embrionario
Ci sono coppie che hanno remore morali o religiose al congelamento degli embrioni:  il congelamento degli ovociti supera questo dilemma etico, in quanto gli ovociti non sono fertilizzati.

Donne che si debbono sottoporre a trattamenti per problemi oncologici
Donne giovani che debbono ricorrere alla chemioterapia o a trattamenti radioterapici per gravi situazioni generalmente problemi oncologici. Questi trattamenti, infatti, potrebbero ridurre completamente la fertilità di queste donne che invece,  in questo modo, si riserverebbero la possibilità di avere figli in futuro.

Donne con endometriosi o con una storia familiare di menopausa precoce
Chi ha una storia di interventi per endometriosi o nella sua storia familiare ha madre o altre ascendenti che sono andate in menopausa presto, ha un rischio maggiore di esaurire precocemente le proprie possibilità riproduttive

Donne che, per varie ragioni, debbano posporre nel tempo la ricerca di un figlio
Le cause che spingono a ritardare la ricerca di un figlio sono molte: problemi economici, incertezza lavorativa oppure semplicemente perché non si è ancora trovato un partner “giusto” per pensare ad avere un figlio. E’ il cosiddetto “social freezing” cioè il congelamento dei propri ovociti per “spostare più in là” il concepimento in un età in cui la fertilità femminile potrebbe essere esaurita o comunque fortemente ridotta.

Congelando i propri ovociti che garanzie si hanno di poter avere un figlio nel futuro?

Per congelare gli ovociti bisogna sottoporsi ad un ciclo di stimolazione ormonale e poi ad un prelievo ovocitario, proprio come si fa per una fecondazione in vitro. La differenza sta nel fatto che nella fecondazione in vitro gli ovociti vengono fertilizzati e quindi, quando sono diventati embrioni, trasferiti in utero; mentre nel caso di un congelamento ovocitario vengono subito crioconservati. Ci sono pochi dati sulla sopravvivenza degli ovociti a lunga scadenza; studi preliminari sostengono che possano avere una vitalità di 10 anni.

Non tutti gli ovociti crioconservati sopravvivono allo scongelamento; quanti ovociti sono necessari per avere una ragionevole possibilità di gravidanza in futuro? Dipende da vari fattori, e uno di questi è nuovamente l’età: se gli ovociti provengono da una donna di 25 anni  le possibilità sono maggiori rispetto ad una donna di 37 anni. L’età ideale per congelare ovociti è tra i 30 e i 35 anni e per una ragionevole possibilità di gravidanza andrebbero crioconservati 20 – 25 ovociti.  Per raggiungere un numero sufficiente di ovociti da crioconservare potrebbero essere necessari più cicli di stimolazione ovarica con prelievo degli ovociti, e in ogni caso nessuno può dare garanzie assolute che si otterrà la gravidanza.

Si apre comunque uno scenario nuovo e anche in Italia cominciano ad arrivare richieste di crioconservazione ovocitaria per motivi non legati ad una patologia, ma al desiderio di spostare nel tempo la possibilità di avere un figlio.