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Tecniche di PMA [infografica]

Tecniche di PMA: qualche dato per capire…

Nel 2016, in Italia 77.522 coppie si sono rivolte a una delle diverse tecniche di PMA e hanno iniziato un trattamento medico.

I cicli iniziati sono stati 97.656 , di cui 91.409 con fecondazione omologa e 6.247 con fecondazione eterologa.

Sono 13.582 i bambini nati vivi: 12.125 da PMA omologa e 1.457 da PMA eterologa

Sempre nel 2016, delle 466.741 schede parto pervenute al Ministero della Salute, 53906 sono le gravidanze avvenute grazie ad una tecnica di PMA
La fecondazione in vitro con trasferimento di embrioni in utero (FIVET) riguarda il 14,1% dei casi, mentre la fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo intracitoplasmatica (ICSI) riguarda il 85,9% dei casi.

Le diverse tecniche di PMA

Una coppia che sta cercando di avere un figlio per riempire cuore e famiglia può scegliere tra diverse tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).

PMA intrauterina (IUI)

È applicabile nei casi di sterilità inspiegata. La donna assume alcuni farmaci per la crescita follicolare e viene monitorata con ecografie seriate. Al momento giusto, il liquido seminale trattato viene inserito, tramite un sottile catetere, nella cavità uterina, al fine di ottenere un avvicinamento degli ovuli e degli spermatozoi con timing preciso. Inoltre con la stimolazione della ovulazione si fa maturare più di un ovocita.

  • la maturazione di più di un ovocita (tre al massimo)
  • un  preciso timing dell’inseminazione
  • la  deposizione del seme trattato all’interno della cavità uterina al fine di accorciare la strada che gli spermatozoi devono fare per arrivare agli ovuli.

Fecondazione in vitro

Si procede prima con la stimolazione ormonale, per far crescere un adeguato numero di ovociti maturi e di buona qualità e poi successivamente – quando i follicoli dimostrano la giusta grandezza – il trattamento continua con il prelievo degli ovociti e la produzione del campione seminale da parte del partner.

L’inseminazione vera e propria può avvenire in due modalità:

  • la FIVET, in cui un piccolo numero di spermatozoi si aggiunge nella piastra dove è collocato l’ovocita, per permettere allo spermatozoo di penetrare da solo attraverso le membrane che avvolgono l’ovocita, così come avviene in natura.
  • l’ICSI, in cui lo spermatozoo viene iniettato tramite un micromanipolatore direttamente dentro l’ovocita.

Crioconservazione

È possibile crioconservare embrioni, ovociti e spermatozoi.

La conservazione degli embrioni è di nuovo possibile dall’aprile del 2009, quando la Corte Costituzionale ne ha abrogato parzialmente il divieto, riconoscendo la necessità di inseminare più ovuli rispetto al numero di embrioni da produrre. La coppia deve però dare il consenso preventivo al congelamento. Nel caso ci siano embrioni crioconservati questi saranno utilizzati nei tentativi successivi di gravidanza, nel caso in cui il primo non andasse a buon fine, ma anche se si desidera un altro figlio. Il Centro Demetra ha una percentuale media di sopravvivenza degli embrioni allo scongelamento del 99%.

La metodica di fecondazione degli ovociti scongelati è la ICSI, indipendentemente dalla qualità del liquido seminale. La sopravvivenza degli ovociti dopo scongelamento riportata in letteratura è variabile, tra il 30% ed il 90%.

La crioconservazione degli spermatozoi viene utilizzata per l’autoconservazione dei gameti maschili quando il paziente deve sottoporsi a cicli di chemio e/o radioterapia che possano compromettere in modo irreversibile la produzione di spermatozoi vitali.
La crioconservazione è fondamentale anche in alcuni casi di azoospermia (assenza di spermatozoi nell’eiaculato) in cui si procede a eseguire una biopsia dei testicoli; se vengono recuperati spermatozoi, si procede alla loro crioconservazione, così da poterli utilizzare per la fecondazione degli ovuli.
Deve essere presa in considerazione anche in alcuni casi particolari, per esempio quando il partner non si sente sicuro di poter produrre il campione seminale il giorno del prelievo degli ovuli, così da aver disponibile il campione per poter procedere alla fecondazione

Fecondazione eterologa

Deriva da gameti donati e consente di avere un figlio alle coppie in cui uno dei due partner presenta una sterilità assoluta. In Italia, la procreazione assistita con gameti donati (donazione dell’ovulo e/o dello sperma) è consentita alle coppie di sesso diverso, sposate o conviventi, per le quali sia stata diagnosticata la sterilità o l’infertilità assoluta in almeno uno dei componenti.

Contatta Centro Demetra per capire quale tecnica di PMA è più indicata per la tua situazione. Saremo in grado di offrirti consigli medici e supporto psicologico, per intraprendere un percorso di procreazione assistita che faccia nascere un nuovo sorriso.


Articolo scritto da Staff Centro Demetra

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