La sterilità di coppia

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L’infertilità è sempre un problema di coppia: quella che va valutata è la potenziale fertilità di un’unione tra un uomo e una donna, e non solo quella dei singoli individui che compongono la coppia.

Possiamo immaginare i due partner come i fattori di una moltiplicazione, in cui la percentuale di  fertilità femminile viene moltiplicata per la percentuale di fertilità maschile. In alcuni casi la sterilità è assoluta (quando uno dei due fattori della moltiplicazione è pari a 0 e, di conseguenza, anche la fertilità della coppia sarà 0), come ad esempio nel caso di una azoospermia (assenza di spermatozoi) o di chiusura bilaterale delle tube.

Più frequentemente, ci troviamo di fronte a persone con fertilità ridotta, ma non assente. Un uomo con ridotto numero di spermatozoi avrà una fertilità ridotta, e se la compagna ha 38 anni, anch’essa avrà una fertilità ridotta. Questa coppia avrà un basso potenziale di fertilità. Ma supponiamo che la coppia si separi e le persone che la componevano si trovino nuovi compagni: l’uomo con una nuova compagna più giovane si troverebbe a formare una coppia con un potenziale di fertilità molto più alto, e anche la donna, trovando un compagno normospermico, costituirebbe una coppia potenzialmente molto più fertile. Quindi il potenziale di fertilità va sempre letto nell’ambito della coppia che richiede la consulenza, non solamente come dato biologico, ma anche cogliendo altri aspetti relazionali, come la voglia di investire risorse ed energie nel progetto della ricerca di un figlio.