Spermatozoi in vitro contro l’infertilità

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L’infertilità è, in un terzo dei casi, un problema maschile. Spesso infatti a rendere difficile il concepimento sono alcuni difetti legati alla produzione degli spermatozoi nei testicoli, per problemi nel processo di divisione cellulare noto come meiosi, in cui il corredo cromosomico di una cellula viene ridotto della metà; un processo fondamentale nella genesi dei gameti.

La soluzione all’infertilità maschile

Una possibile soluzione potrebbe essere quella di ottenere spermatozoi da cellule staminali, e già alcuni studi nel mondo sono riusciti nell’impresa. Solo lo scorso settembre, infatti, è stata annunciata la creazione di spermatozoi umani dai tessuti dei testicoli di un uomo sterile. Ma poche sono state finora le indagini per valutare fino a fondo se i gameti così prodotti fossero completamente funzionanti. Ci sono invece riusciti alcuni ricercatori in Cina, come racconta uno studio pubblicato su Cell Stem Cell che potrebbe aprire le porte al trattamento di alcuni tipi di infertilità maschile.

Gli scienziati hanno lavorato su cellule staminali embrionali di topo, che esposte a un cocktail di sostanze chimiche le ha trasformate in cellule germinali primordiali, precursori degli spermatozoi non ancora maturi. Successivamente i ricercatori hanno cercato di ricreare l’ambiente testicolare, esponendo questi precursori a cellule dei testicoli e a testosterone. In queste condizioni le cellule si sviluppavano correttamente, compivano meiosi completa e producevano simil-spermatozoi con il corretto contenuto cromosomico.
Per testare se questi spermatozoi fossero del tutto funzionali, i ricercatori li hanno usati per fecondare delle cellule uovo, e successivamente gli embrioni derivanti sono stati impiantati in una topolina. La prole nata da questa fecondazione in vitro era sana e fertile, in grado cioè a sua volta di riprodursi.

Non considerando al momento le problematiche etiche derivanti dall’utilizzo delle staminali embrionali umane, la tecnica messa a punto dai ricercatori potrebbe in futuro rivelarsi utile anche nell’uomo, ha spiegato Jiahao Sha della Medical Univerisity di Nanchino, tra gli autori del paper: “Se la nostra piattaforma risulterà sicura ed efficace anche negli esseri umani, potrebbe potenzialmente generare spermatozoi completamente funzionanti da utilizzare nelle tecniche di fecondazione in vitro”, ha quindi concluso il ricercatore, “speriamo che il nostro approccio possa migliorare sostanzialmente i tassi di successo contro l’infertilità maschile”.

 

Fonti:

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1934590916000187
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2016-02/cp-sct021816.php